“Gli errori sono allegri, la verità è infernale.”
(Albert Camus)
Vi siete mai detti: “ma perché non riesco mai a tenere la bocca chiusa?”; “lo so che dovrei controllarmi ma non ce la faccio” oppure “questo comportamento mi crea dei problemi ma…è più forte di me”.
E’ così che ci si trova sommersi da quelli che si pensano errori, comportamenti da correggere, frasi da non dire, problemi che si potevano evitare … ed invece ecco che si manifesta “qualcosa più forte di me”.
In Natura non ci sono errori, non c’è nulla da correggere ma c’è una strada da seguire: è importante notare che la nostra volontà, le nostre scelte, ripetute milioni di volte, hanno un valore nullo rispetto a quel “è più forte di me” perché in quel momento non c’è scelta, volontà o decisione che conti qualcosa!
Non sei padrone della tua vita e ti arrovelli i pensieri per cercare di darti una spiegazione “ho fatto quella scenata di gelosia rovinando il rapporto perché lei ha guardato un altro” oppure per auto-criticarti “sono un’idiota lo so da sempre che essere impulsivo sul lavoro non mi porta a nulla, eppure non riesco a farne a meno” o ancora per procrastinare le decisioni “avevo deciso di fare la dieta ma non ho resistito a quei cioccolatini” e potremmo trovare altri numerosissimi esempi.
Cosa conta davvero in questo processo? In questo modo di dirigere i pensieri?
Quello che conta, o meglio che si nota è che sembra di essere davanti ad una strada senza uscita dove decisione, azione e risultato non sono in sintonia tra loro.
Bisogna dunque cambiare rotta, inserire in questo ‘processo’ un cambio repentino di direzione che possa garantire un risultato non prevedibile ai fini dell’obbiettivo stesso ma decisamente più nuovo, creativo, sorprendente.
Abbiamo detto:
decisione-azione-risultato,
manca una variabile cruciale: l’Ascolto.
Tra la decisione e l’azione noi mettiamo l’Ascolto. In che senso?
Nel senso che io mi fermo e percepisco, mi soffermo a sentire, con ogni parte di me, dove e come la mia natura più profonda mi conduce;
so molto bene che molte persone, non allenate a soffermarsi su se stesse, mi chiedono: “ma come faccio ad ascoltarmi? Cosa vuole dire?”.
Vuole dire: FERMATI!
Aspetta.
Un esercizio che può aiutare ad incontrare se stessi è quello dello specchio:
mettiti davanti allo specchio, osservati,
guardati negli occhi ed aspetta….orienta la tua mente su ciò che consideri un problema da risolvere o un errore da non fare e guardati ancora,
prova a parlare di quel problema ad alta voce, con te stesso davanti allo specchio,
creare parole dai pensieri che ti turbano è importantissimo, la parola detta davanti allo specchio crea, nella nostra percezione “UN DIALOGO TRA ME E L’IMMAGINE DI ME”,
fatto questo, continua a guardarti negli occhi ed aspetta la risposta,
aspetta la risposta dall’immagine di te stesso riflessa nello specchio.
Con un po’ di esercizio e di confidenza con te stesso scoprirai che le Tue risposte, i Tuoi commenti SONO molto diversi da quelli che sei solito ripetere come un mantra, un disco rotto nella tua testa.
Ed ecco che da quel dialogo si creerà una ‘realtà terza’ ovvero una nuova realtà che necessita di spazio ed ascolto e che….in modo naturale e spontaneo ti indicherà la direzione giusta.
Nella vita non è importante ciò che pensi di quelli che consideri errori o parti di te correggere, ognuno è speciale ed unico per come è, l’importante è essere comodi, naturali e realizzati in ogni parte del sè.