Lettura psicosomatica ed aspetti psichici
l reflusso gastro-esofageo è un disturbo molto fastidioso; il sintomo principale consiste nel percepire, durante il processo digestivo, il fuoco gastrico che torna verso l’alto cioè lungo l’esofago.
Il processo digestivo, in condizioni normali, vede il cibo passare dalla bocca, all’esofago, allo stomaco, all’intestino ed in parte (quello che non viene assorbito), essere espulso sotto forma di feci.
Nel reflusso, dallo stomaco il cibo torna indietro, è come se lo stomaco si opponesse e non volesse che il cibo ingerito venisse fatto passare all’intestino, dove il cibo verrà assorbito.
A livello simbolico il reflusso esprime “tutti i bocconi amari” che ci si sente costretti ad ingerire, i “no” che non si riescono a dire, quelli che sono gli “obblighi” familiari o lavorativi ma esprime anche l’incapacità di delegare piuttosto che l’accettazione di se stessi o del proprio corpo.
Il reflusso segnala quindi la saturazione forzata della sopportazione di qualcuno o qualcosa e dunque è importante domandarsi: in quali momenti si presenta? Quando è più intenso? Ci sono dei cibi che lo stimolano e mi ricordano forse qualcosa?
Osservare consapevolmente il disturbo è sempre la strada migliore, intrecciare l’indagine delle cause mediche e psicologiche è importante per conoscere meglio il proprio sintomo e porvi rimedio da un punto di vista alimentare, comportamentale ed emozionale.