Il rischio è lo stress: a qualcuno il 25 dicembre può provocare ansia e depressione.
Ecco qualche riflessione per evitare di guastarci la festa.
Impegni incalzanti, luci e “corsa ai regali”: la giostra del Natale sta per partire.
Esiste una “sindrome natalizia” fatta di ansia per le scadenze incombenti e inadeguatezza per gli impegni. Leggo dai giornali di settore psicologico che spesso il Natale viene vissuto come un momento di ansia e depressione e questo accade perché ci si sente quasi “costretti” a essere felici. L’approccio ad una “psicologia natalizia positiva” può diventare un modo curioso per scoprire qualcosa di divertente rispetto al Natale così che il ricordo di queste informazioni possa essere fonte di gioia e non di stress.
Il 25 dicembre come Natale del sole: la festa più “interculturale” dell’antichità. Per esempio, già nell’antica Roma imperiale, nella giornata del 25 dicembre, si svolgeva la principale festa pagana legata al culto del sole, vi erano celebrazioni particolari ispirate al mito di Iside e Osiride. Fu tra il 325 e il 354 che i Cristiani scelsero il 25 dicembre come giorno della nascita di Gesù proprio perché era già un giorno di grande festa: oltre agli auguri di buona salute, amici e parenti si scambiavano ricchi cesti di frutta, dolciumi e doni di ogni tipo. La nascita di Gesù insieme all’anniversario dell’ascesa al trono dell’Imperatore, diventavano il simbolo di una prosperità che avrebbe dovuto protrarsi per l’intero anno.
La data del 25 dicembre è un giorno di festa tra i più ricchi, sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista religioso e le sue radici le troviamo in Siria, in Egitto, Mesopotamia, Persia ed Arabia. Il 25 dicembre è la data di nascita e festeggiamento di personaggi divini precedenti la comparsa di Cristo: il Dio Horus egiziano, il Dio Mitra indo-persiano, il Dio babilonese Tammuz/Yule e Shamas. In tale data viene accreditata la nascita anche di Zarathustra e Khrisna, Dioniso e Adone.
Alcune celebrazioni le troviamo nell’antichità addirittura in Messico e in India: basti pensare che in corrispondenza del nostro 25 dicembre, le popolazioni azteche e pre-azteche celebravano la nascita del Dio del Sole Huitzilopochtli. È sulla base di queste affermazioni che vorrei far soffermare il vostro pensiero e farvi riflettere sul fatto che, se da sempre e ovunque nel mondo, questo giorno è un giorno speciale forse è perché esiste qualcosa di più profondo, qualcosa di misterioso che lega i popoli nella giornata del 25 dicembre. Proviamo a pensare che esista una saggezza profonda e incomprensibile dietro al nostro atteggiamento al Natale. Quindi, se vi state stressando per il Natale, provate ad abbandonarvi all’idea che in quel 25 dicembre siamo tutti uniti, da tempi immemorabili, da una forza sconosciuta alla quale attingiamo in modo unico, speciale, ognuno con la propria tradizione. E, per finire, uno sguardo all’albero di Natale, Axis mundi, asse del mondo, albero cosmico, epiteti pressoché universali che fanno riemergere profonde radici nell’immaginazione dell’uomo.
GORLA, C.,2009. Il Natale è una festa. Seregno Informa [online], Dicembre 2009