Subiranno danni o troveranno risorse?
La risposta, a questa domanda è “DIPENDE”.
La pandemia ha portato numerose e diverse situazioni che non si sarebbero potute altrimenti manifestare: separazioni, litigi, unioni impreviste, affiatamenti, scoperte di nuovi legami o rotture definitive. Così ha portato diverse reazioni nei ragazzi: scoperta di nuove passioni, rapporti vissuti in modo critico oppure altamente formativo, gioie oppure forte senso di solitudine.
Si può facilmente immaginare che per gli adolescenti la situazione di chiusura e di emergenza è una condizione difficile perché si trovano privati della dimensione degli affetti e delle amicizie che per loro sono fondamentali, si perde inoltre la sperimentazione della scoperta della dimensione corporea, delle emozioni, dello scambio di atmosfere interne con i coetanei; quello che può aiutare in tutto ciò è la famiglia o comunque le figure di riferimento.
La famiglia unita ed equilibrata diventa un importante contenitore di emozioni perché è proprio di emozioni che si nutrono gli adolescenti, i genitori o le figure che li sostituiscono possono diventare importanti punti di riferimento in questo delicato momento.
L’adulto può discutere insieme ai ragazzi gli importanti temi che emergono in questo contesto che, è un’esperienza nuova ed unica per tutti noi, come: la morte, l’ansia per i dati allarmanti ma anche l’importanza dei più deboli e la voglia di stare insieme e proteggersi.
E’ importante considerare il tema della trasgressione, tipica adolescenziale, per cui non dobbiamo indignarci quando sappiamo che si trovano con gli amici senza mascherina o che si scambiano pericolose effusioni, mettiamoci piuttosto nei loro panni e facciamoli riflettere sull’importanza del rispetto e delle regole.
Sono gli adulti ad essere l’esempio per i ragazzi e sono proprio loro che possono far amare la disciplina, il rispetto, il coraggio e la forza interiore che, nonostante tutto, abita dentro ciascuno di noi.