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Emozioni

Il ruolo predominante delle emozioni nei comportamenti umani

Le neuroscienze dimostrano che le emozioni sono coinvolte all’80% nei comportamenti, quindi nelle azioni, nelle scelte, nei pensieri …

Le origini profonde delle emozioni secondo Daniel Dennett

Secondo il filosofo Daniel Dennett, le emozioni sono le nostre “competenze senza comprensione” ed è grazie a loro che ci è garantita la sopravvivenza. Le emozioni sono competenze innate, esse non “passano” dalla parte cosciente e cognitiva del cervello, al contrario, sono localizzate nel paleo-encefalo, la parte più antica del cervello.
Le neuroscienze hanno svelato che le emozioni e la parte cognitiva sono, perlomeno inizialmente, separate di pochi millesimi di secondo (millesimi di secondo, in una macchina potente come il cervello, contano molto).
Questo fatto presuppone che in terapia si possano trattare le due cose separatamente.

L'influenza decisiva delle emozioni sulla presa di decisioni

Si è soliti credere che la razionalità e la logica siano le capacità più elevate dell’essere umano, in realtà, ciò che è stato validato negli ultimi decenni è che persino le decisioni più “elevate” le prendiamo per conto delle emozioni. La parte emozionale è la più importante del nostro sistema funzionale: riveste l’80% del nostro vissuto mentre, la coscienza, non influenza più del 20% i comportamenti.
Pensa che l’unico costrutto che è stato validato da tutte le scuole di psicoterapia è il costrutto emozionale correttivo di Franz Gabriel Alexander, questo afferma che è possibile intervenire sulle emozioni solo attraverso le emozioni, in poche parole, non è possibile cambiare uno stato emozionale attraverso la mente, la logica, la razionalità.

Approcci pratici per gestire le emozioni

Si può avere un qualche ingrediente sul come intervenire sullo stato emozionale?
Sì, il primo ingrediente è darti il permesso di provare delle emozioni, le emozioni sono un vento che arriva a visitarti, il permesso di provare emozioni significa libertà.
Tra gli ingredienti da non mettere c’è la rimozione ovvero “faccio finta che..”, “non ci penso”, “non lo voglio sentire” e questo per un motivo fondamentale cioè che tutto ciò che viene rimosso il corpo te lo rende (non sempre istantaneamente), ma nel brevissimo termine sotto forma di sintomi, arrivano i forti mal di schiena, i mal di testa, le gastriti, le cistiti…etc.
La rimozione fa in modo che il tuo corpo diventi lo strumento per esprimere le tue emozioni. Le emozioni sono colpi di vento che arrivano per essere guardate, non di certo “capite” o “controllate”.
Le emozioni hanno bisogno del tuo occhio “magico” che permette di viaggiare nella tua interiorità.
Datti il permesso di guardare e di sentire.

Tecniche per il controllo emotivo e la crescita personale

Esiste un addestramento per staccare la mente dalla vita emozionale:

  1. evita di essere e fare la vittima cioè di continuare a trovare cause per giustificare, raccontare, spiegare lo stato emotivo spostandolo da dentro di te a fuori di te, per esempio: “Per forza sono triste, mi sono successe tutte queste cose”, “Per forza sono arrabbiato, il mio compagno mi ha fatto…”.
  2. diventa apprendista. Una volta che ti sei dato il permesso di provare emozioni, hai smesso di essere vittima, vivi le emozioni per ciò che sono, come dèi, entità invisibili che esistono da millenni, abitano dentro di te, parlano con e attraverso te, incomincia a metterti in relazione con l’emozione.
    Le emozioni trasformano il corpo e conseguenzialmente esso trasforma quello che c’è intorno perché siamo organismi in interazione, abbiamo un grande potere, è il potere di agire sulla realtà materiale che in primo luogo è il nostro corpo in relazione con le emozioni.
    L’apprendista sta imparando a mettersi in relazione con la sua parte emozionale tangibile ma invisibile, sta instaurando un dialogo con il mondo invisibile. L’emozione non la vedi ma la senti e, più precisamente, la senti nel corpo. Davanti a te hai, quindi, una parte invisibile e una visibile che è il corpo, puoi iniziare a relazionarti e sentire l’emozione che provi.
    Ricapitoliamo:
    • Datti il permesso di provare emozioni;
    • Stacca la mente: concentrati su dove senti l’emozione;
    • Mettiti in relazione con l’invisibile che è l’emozione, che sono i tuoi antenati, che è la storia di tutto il mondo e dell’evoluzione;
    • Abbi il coraggio di dialogare con il visibile e con l’invisibile.
  3. Attraverso la consapevolezza arrivi a ricoprire il terzo ed ultimo ruolo: quello del mago.
    Le emozioni sono un’entità, uno spirito, un vento che attraversa e passa via.
    Puoi domandarti che cosa sta comunicando l’evento che stai vivendo, che cosa vuole dirti, osservare quali emozioni sta facendo nascere in te.
    Dove vuole andare la tua anima attraverso questa grande imago, immagine sconosciuta?
    La fisica quantistica insegna che la realtà esiste in relazione ai sensi che mettiamo in campo per percepirla, qual è la realtà che stai guardando, come la stai guardando?
    Davanti a te hai la grande scelta: puoi essere mago e percorrere la tua strada realizzando la grande opera, per usare il linguaggio degli alchimisti, oppure puoi omologarti e soddisfare la storia che gli altri ti hanno raccontato.


Ma vuoi tu non sapere che cosa sia meglio per te? Certo che lo sai. Datti il permesso! Se lo fai, ecco che qualche cosa inizia a solleticare dentro di te.
A volte potrà essere scomodo o difficile altre volte sarà estremamente doloroso, ma altrettante volte sarà enormemente piacevole, avventuroso, sfidante.

Puoi scegliere e decidere di vivere intensamente l’emozione ‘convincendo’ la materia, come diceva Aristotele: “la materia è pura possibilità”.

Che altro dire se non Buona emozione!

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