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La forza della solitudine

“Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà, perché si è liberi unicamente quando si è soli”

(Arthur Schopenhauer)

 

Per molte persone la solitudine è un problema.

Perché dovrebbe esserlo?

L’emozione che accompagna la maggior parte delle persone che mi trovo a vedere in studio e che parlano di solitudine è la paura, ma perché mettere un’emozione sopra ad uno stato naturale dell’esistenza?

La solitudine è uno stato naturale dell’esistenza, è una sensazione singola, unica, pura.

Il significato della parola solitudine è “isolamento volontario o involontario dal mondo esterno”.

Prendiamo in esame entrambi i casi.

La solitudine come scelta, come isolamento volontario è un atteggiamento molto importante ed è un gesto di profonda saggezza.

Esso infatti dovrebbe essere scelto spesso anche durante la giornata per creare una pausa tra se stessi ed il mondo esterno, le incombenze quotidiane, per restare con se stessi in modo spontaneo.

Il caso in cui la solitudine è un gesto involontario, diventa per la gente un problema abbastanza grosso nella vita che si sta vivendo.

Ecco che mi trovo davanti ad una persona che non è capace di stare con se stessa.

Prendo molto seriamente in considerazione, trovandomi davanti ad un paziente che lamenta la propria solitudine che non sia una situazione totalmente involontaria.

Ovvero, spesso dopo una depressione, un lutto o una separazione si può facilmente sperimentare uno stato di solitudine, se essa provoca un problema vuole dire che la persona non è mai stata a contatto con questo stato dell’essere ed ora ci sta solamente facendo i conti.

Un saggio sa che la vita è come il mare, onda dopo onda ci si trova perpetuamente a navigare tra le emozioni, tra noi stessi, nel mondo esterno e tra gli altri, in tutto questa ondosa realtà, le cose della vita accadono.

Che cosa allora rende la solitudine una condizione così penosa?

Come accennavo all’inizio: la paura. E’ l’idea distorta che si ha della solitudine che la rende penosa.

Essere soli oggi, nell’era delle finte relazioni, della vita gioiosa e parallela che conosciamo attraverso la rete (per esempio), la solitudine diventa davvero un problema, perché?

Perché se si continua ad essere finti con gli altri e con la vita, recitando sempre un personaggio, quando si è soli ci si ritrova ad essere finti anche con se stessi, a non riconoscersi più ed ecco che la paura dello sconosciuto fa capolino.

Per evitare che ciò accada devi conoscerti, conoscerti non significa che sai tutto quello che pensi di essere ma significa che ti accetti per ciò che sei, con la tua natura e le tue inclinazioni; la solitudine fa paura perché nel silenzio e nello spazio con te stesso vieni a prendere atto di tutto ciò che nella tua vita non ti va, questo sapere ti mette di fronte ad una grossa responsabilità: andare dove la Tua Anima ti dice di andare, senza giudizi, senza niente da dire e per fare questo ci vuole CORAGGIO. Allora la solitudine serve a trovare il Tuo coraggio, il coraggio di seguirti ovunque tu vorrai andare: essere Libero.

La Libertà è per uomini veri, è una conquista che si sperimenta proprio nella solitudine, la solitudine ti vuole portare verso ciò che ti manca.

E tu puoi scegliere se continuare a recitare, fingere, compiacere oppure dire la verità, la verità consiste nell’essere liberamente se stessi…..senza doversi nascondere da nessuno, in primo luogo da te stesso.

La solitudine crea uomini od ombre impaurite da se stesse, sta a noi scegliere chi essere.

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